"FAUST"

 

 


ANDROMEDA Luglio 2000 di Gianni Della Cioppa.  

Notevole sorpresa questo debutto dei Minstrel di Bergamo, che cesellano un album di rock progressivo intelligente, originale e cosa fondamentale, molto bello all'ascolto. E' una versione riletta del Faust di Ghoete in due atti, con tanto di personaggi e musiche che sorreggono un telaio narrativo mai banale. Ma, ripeto, le canzoni sono bellissime, inserite in un contesto di rock progressivo melodico, ma non così scontato come il termine potrebbe far supporre. Disco notevole.

 


BUSCADERO Ottobre 2000 di Cristian Airoldi.  

Gruppo bergamasco attivo da un decennio, i Minstrel fanno parte di una scena che in Italia ha avuto il suo massimo splendore negli anni settanta: quella del rock progressivo. Ed è infatti ai gruppi di quel periodo che la band si ispira, anche se piuttosto che a PFM e Banco (i due nomi fondamentali del prog. italiano) possiamo avvicinarli a Biglietto Per L'Inferno piuttosto che a Jumbo o Locanda Delle Fate. Questo Faust è un concept-album ispirato al capolavoro di Goethe costruito in forma di opera teatrale con tanto di personaggi e sceneggiatura. Il quartetto, coadiuvato da un narratore e tre ospiti nelle parti di Mefistofele, Pater Estaticus e Margherita, si addentra nel dramma con gusto per la melodia e buone doti compositive. Il risultato è un disco sicuramente interessante, con tutti i pregi ed i difetti del genere; il progressivo è certamente uno dei generi più impegnativi a livello compositivo ed interpretativo; in questo senso molto positiva risulta essere la prova di Mauro Ghilardini, cantante-tastierista della band, perfetto nella parte di Faust. Un disco per appassionati del genere, in definitiva ben suonato, prodotto in maniera adeguata, proposta alternativa nella scena italiana che di alternativo ha ben poco.

 


METAL HAMMER Novembre 2000 di Enrico De Paola. Tratto dalla sezione “Miglior gruppo esordiente del mese”.  

Musicisti professionisti, non semplici dilettanti allo sbaraglio! I Minstrel danno prova di essere tutt'altro che inesperti e poveri di idee. Numerose le nuove soluzioni adottate dalla band per raggiungere, con indiscutibile successo, il proprio obbiettivo: musica originale, fantasioso e di qualità. Forte di un background che affonda le proprie radici nel progressive rock più maturo (per intenderci, quello lontano da qualsiasi forma di trend e di schema precostituito) l'ensemble bergamasco sembra talvolta abbracciare le sonorità tanto care a Franco Battiato (e ciò è vero soprattutto per le parti vocali, rigorosamente in lingua italiana), salvo poi prenderne le distanze per costruire un discorso musicale molto più complesso e personale. La traduzione in musica del noto masterpiece letterario di Goethe può dirsi quindi perfettamente riuscita! Manca solo una label coraggiosa disposta a scommettere sull'originalità e la professionalità di questo grande quartetto tricolore!

 


SETTEGIORNI 15/03/01 di Luca De Tommasi.  

Attivi da ormai dieci anni, il gruppo formato da Gianpaolo Pasini arriva alla seconda prova discografica, dopo il demotape “New Life” del 1997 che li ha imposti a livello nazione come una promettente realtà del rock progressivo tricolore. “Faust”, questo è il nome del nuovo album, è un prodotto che non mancherà di appassionare gli amanti del genere, da sempre alla ricerca di un immaginario culturale e letterario che inciti e completi le composizioni aperte e dilatate rese celebri da Genesis, Yes e, in un ambito più attuale, Dream Theater. È infatti duplice la natura della musica dei Minstrel: l’opera lirica e il rock sono gli ingredienti della loro ultima fatica. E se di quest’ultimo si sfruttano le possibilità tonali, i tempi dispari e il poderoso impatto sonoro, l’uso dei Leitmotiv, di forme classiche come il Fugato ed il Recitativo e soprattutto della melodia lunga (detta “all’italiana”) ci riconducono alla lirica, esaltando le caratteristiche fonetiche della lingua madre e l’interpretazione dei personaggi. Non è un caso che il gruppo sia così sensibile all’aspetto lirico della propria musica, in quanto “Faust” è un vero e proprio “Concept Album” di sette tracce ispirato dall’omonimo capolavoro di Goethe: accanto alla musica vera e propria troviamo quindi attori ed interpreti che recitano testi nei testi, ed addirittura un intero preludio introduttivo. “Mefistofele”, “Faust” e “La Neve” sono le tre suite che rendono al meglio l’enfasi teatrale della musica dei Minstrel, dove la grande perizia strumentale dei musicisti permette di spaziare in pochi minuti da vigorose pose heavy rock a delicate atmosfere pastorali, da virtuosismi corali a veri e propri “colpi di scena” teatrali: il libretto del Cd è inoltre strutturato in Atti e Scene, a ribadire le suggestioni letterarie del gruppo. Una grafica sobria ed elegante fa da contorno a questo ambizioso progetto, capace di esaltare gli adepti - è stato votato come miglior Cd emergente su Metal Hammer - ma anche di coinvolgere chi non è abituato a viaggiare lungo i sentieri complessi e fantasiosi dell’universo progressive.

 



FLASH Maggio 2001 di Ulisse Carminati.  

Progressive rock, nel senso più classico del termine, quanto proposto dai quattro miei illustri conterranei che si riaggancia, seppure con sonorità modernissime, alla tradizione prog italiana di gruppi come le Orme e i geniali e De Lind (soprattutto per l’uso di stilemi hard rock su melodie dolcissime e suadenti). Davvero interessante, poi, il lodevole tentativo di unire al prog rock costruzioni sonore derivanti dalla musica lirica. Proprio partendo dal capolavoro drammatico Goethiano, i Minstrel compongono questo piccolo gioiellino di musica altamente evocativa oltre che “descrittiva”, grazie anche alle particolari linee vocali spesso e volentieri strutturate sul “fugato” ed il “recitativo”. I nostri si rivelano oltretutto ottimi musicisti, come evidenziato nell’iniziale “Bellatrix”, song nella quale esprimono semplicità compositiva e linee melodiche di purissima estrazione prog. Bella anche la seguente “Mefistofele”, sorta di mini-suite nella quale la melodia quasi “menestrellare” e molto seicentesca viene squarciata da break azzeccatissimi di hard e heavy prog, pur conservando sempre e comunque uno straniante flavour lirico. Tra le note de “Il Castello” fa capolino il metal prog, mediato da atmosfere e suoni liquidi e rotondi come solo i gruppi progressivi italiano sanno creare. Degna di menzione anche la soffusa “La Neve”, e pur se alcune soluzioni sono ancora in alcuni casi troppo arzigogolate (vedi “Faust”), direi che come esordio non è davvero male! Voto finale 80/100

 


IO PAGES Giugno 2001 (mensile olandese dedicato al Rock Progressivo) di Erik Neuteboom.  

http://www.net4u.nl/io/archief/io32.htm

Ultimamente arrivano molti CD progrock italiani interessanti ed appassionanti negli uffici di IO PAGES . Questo mi fa piacere in quanto, dopo l’Inghilterra, l’Italia è la mia symfo-land preferita. 
La tradizione musicale di questo Paese, la sensazione di adeguatezza e l’intreccio delle emozioni, sono i segreti con i quali sono stati incisi molti tra gli album più belli (tra gli altri, Le Orme, Banco, P.F.M., Men of Lake, Standarte e Foglia di Vetro). 
I Minstrel si sono ispirati alla storia di Faust. Una buona scelta, perché questo testo si presta benissimo al progrock. È diventato un CD i cui elementi predominanti sono: il gioco tra passaggi calmi ed espressivi e la forza ed il patos della canzone italiana in genere. 
Ed è proprio in Bellatrix che questa combinazione di forza esplode, grazie alla chitarra acustica ed ai suoni celestiali che si possono sentire al momento dell’apice maestoso dell’assolo di chitarra elettrica, la quale trascina emotivamente con sé chi la ascolta. 
Mefistofele è introdotta da un ritmo travolgente creato dal pianoforte e dalla chitarra elettrica. Successivamente, la canzone, si sviluppa piacevolmente con la presenza di violini, chitarre acustiche, pianoforti ed un sentimentale assolo di chitarra; il tutto trascinato dal canto. 
Nell’opera che dà il titolo al CD (della durata di circa 10 minuti) emerge un’atmosfera mid-Genesis (soprattutto grazie ai testi). Bombast è il segreto. Possiamo anche godere di un “conversante” Mefisto, nonché di un assolo di chitarra wha-wha. 
I Minstrel creano musica che ad ogni ascolto fa scoprire novità. Bella, melodica e coinvolgente. Concludendo, un viaggio musicale con una panoramica stupenda.

 


PSYCHO Lug/Ago 2001 di Francesco Simoncelli.

Capacità tecnica: 8
Originalità: 7
Qualità registrazione: 7
Grafica/presentazione: 7
Chi non conosce il personaggio di Faust? Un concept tratto dal capolavoro di Goethe è ciò che ci propone questa band di Bergamo e lo fa con indubbia originalità e perizia. Una sapiente miscela di rock progressivo italiano con venature di musica classica e jazz richiede una preparazione tecnica notevole e i Minstrel ne fanno abile sfoggio. Un lavoro certamente difficile e per palati sopraffini ma che non manca di sorprendere a più riprese. L’idea di fondo è quella di un’opera teatrale con tanto di personaggi che interpretano cantando i loro struggimenti interiori, il tutto supportato da una musica molto ben suonata e veramente calzante. 

 


METALLO ITALIANO di Michele Apprendi.  

http://www.metalloitaliano.it/bands/Minstrel.htm

È un prodotto atipico, quello dei Minstrel, e non solo perché "Faust" è una sorta di musical che prende spunto dal capolavoro goethiano: è atipico per il nostro sito che, per sua stessa denominazione, dovrebbe occuparsi esclusivamente di ciò che rientra nell'universo metal. Il sound dei nostri, infatti, si muove lungo le direttive del rock prog, col cantato in italiano e parecchie influenze jazz. Concepito come un'opera teatrale, il cd vede affiancarsi ai nostri cinque diversi cantanti, che interpretano le parti, rispettivamente, del Narratore, di Faust, di Mefistofele, del Pater estaticus e di Margherita. Ottimamente prodotto, ben confezionato, il disco dei Minstrel è un prodotto veramente notevole, sia per lo straordinario gusto melodico che per la perizia tecnica dei cinque musicisti, volti a ricreare sul pentagramma le angoscianti atmosfere del dramma goethiano. Si parte col "Preludio", recitato dal Narratore (Mario Bertasa), che introduce il viaggio di Faust ( Mauro Ghilardini ), accompagnato dalla stella "Bellatrix", protagonista della splendida ballad omonima. Con "Mefistofele", interpretato dalla voce grintosa di Davide Ferrari, avviene la dannazione di Faust, continuamente insoddisfatto e dimentico. La canzone, splendidamente arrangiata, ha un andamento sicuramente più metallico e potente, per culminare in un coro quasi epico. Faust, inconsapevole della sua dannazione, corre verso il Castello, la meta agognata della conoscenza. Il pezzo si segnala per le partiture operistiche delle chitarre, che esegue in fraseggio che accompagnerà per tutto il cd, come, appunto, il leit-motiv delle opere classiche. Pezzo eclettico, molto operistico (ma non aspettatevi orchestrazioni barocche o quant'altro: qui gli strumenti elettrici la fanno da padrone). In "Faust" si raggiunge il climax: il protagonista è giunto al castello e qui, accompagnato da mistiche visioni, riesce a riscattare la sua anima (insomma, la conoscenza come mezzo per ottenere l'immortalità). Ben tre i protagonisti: accanto ai già citati Faust e Mefistofele, appare la voce del Pater Estaticus, interpretato dal bravo Giorgio Sala. Anche qui le partiture classiche sono particolarmente presenti, in un pezzo della durata di quasi 10 minuti, continuamente cangiante, sorprendente, sicuramente il top dell'album. "La neve" segna il riavvicinamento fra il protagonista e Margherita(la voce di Silvia Semperboni è sognante, eterea, cristallina), segnato da splendidi duetti fra Faust , di volta in volta, con Pater estaticus e la protagonista femminile. Il "Finale"è una dichiarazione d'intenti, un'apologia di qualunque viaggio simbolico e/o metafisico. Insomma, veramente degna di nota questa fatica, fra Orme, PFM e Genesis (ma anche una spruzzata di Dream Theater). Ai Minstrel non manca, di certo, il coraggio….  (VOTO FINALE 8).

 

 

PROG-RESISTE nr° 25 - 3rd quarter 2001 (The Belgian Magazine of Progressive Rock) di Raimondo Piras.

http://www.progresiste.com/common/prnr25.html

Ah, que serait Prog-résiste sans un nouveau bijou progressif provenant de ma chère Italie? Alors cette fois, c’est au tour de MINSTREL, groupe inconnu au bataillon mais gui avait déjà produit il y a trois années une K7 démo fort prometteuse. Dommage qu’à l’époque, le groupe jouait un métal progressif fortement influence par Iron Maiden et Dream Theater!!! Quelques petits changements de personnel et voilà l’incroyable transformation : le groupe s’adonne complètement au progressif, adopte définitivement la langue italienne pour le chant et publie en autoproduction (fin 2000) ce disque en 500 copies vite épuisées, mais qui vient d’être heureusement réédité avec la collaboration du label Kaliphonia. Faust reprend l’éponyme masterpiece Goethien dans une oeuvre progressive en deux actes, 5 longues compositions plus un prélude narré (dans la plus pure tradition progressive italienne ’70) et un merveilleux morceau final qui évolue dans l’instrumental mélancolique grâce à une clarinette d’une rare beauté. La musique alterne passages instrumentaux et parties chantées (4 chanteurs différents). Mais ce qui vous surprendra le plus, c’est que, au contraire de la plupart des groupes italiens, les partitions de Minstrel sont majoritairement axées sur la guitare. C’est en effet le très inspiré Michele Savoldelli qui mène le danse, car sa guitare construit tous les tissus musicaux, faisant preuve d’une monstrueuse capacité d’arrangement, et en arrivant à transcrire pour guitare des partitions <<contrapuntiques>> originairement prévues pour violon, Il alterne sans problème superbes arpèges <<hackettiens>> de grande beauté, des parties rythmiques plus musclées, des soli lyriques et d’autres plus dans la style hard-rock ’80 (je pense notamment à Brian May de Queen), ou encore des chorus du plus bel effet. La structure de l’oeuvre reprend à la manière du rock progressif celle de la musique classique, avec un thème principal. La musique, mème dans ses passages instrumentaux, est énormément descriptive. Je vous ai parlé de la guitare, mais les claviers ont également de l’importance: mis à part quelques escapades de piano, ils restent toujours en fond, en enveloppant de symphonisme la musique de Minstrel. Par comparaison, je vous citerai Inferno de Metamorfosi: imaginez une conception musicale semblable, mais axée sur la guitare au lieu des claviers, en alternant passages progressifs, ouvertures mélodiques et moments plus hard (surtout dans certaines accélérations et dans certains changements de tempo époustouflants à la manière de Dream Theater). Point de prog-métal ici, seulement une musique qui nous surprend continuellement mais toujours dans un souci mélodique et d’accessibilité sans pourtant être commerciale. Une autre chose qui rapproche la musique de Minstrel à celle de Metamorfosi, c’est le chant extraordinaire du chanteur et claviériste Mauro Ghilardini – Faust, un chanteur à la voix lyrique et au timbre puissant si le concept le nécessite. Imaginez un incroyable mélange de Francesco Di Giacomo du groupe Banco, ou Paul Rosette du premier C.A.P. (surtout lui, car le superbe timbre cristallin des deux chanteurs est parfois très semblable) et justement Jimmi Spitaleri de Metamorfosi (dans les passages plus énergiques et théâtraux). Vous n’avez pas idée de la beauté époustouflante de la voix de ce chanteur, quand il commence la prière à l’étoile dans la première partie de Bellatrix avec son chant empreint de lyrisme sur la base d’arpèges <<hackettiens>> et des nappes de mellotron. Cela vous donnera la chair de poule pour l’émotion (ça m’arrive à chaque fois que je l’écoute). En bref, malgré quelques défauts de jeunesse (les sons parfois très naïfs des claviers, quelques passages de batterie un peu trop métal...), nous avons ici une oeuvre surprenante et de grande beauté que je vous recommande vivement.

 

 

LA CAJA DE MUSICA  di Juan Mellado

http://www.dlsi.ua.es/~inesta/LCDM/

La musica de esta banda italiana procedente de Bergamo la podriamos calificar como "Atipica opera lirica teatral rock epica progresiva", buffff vaya titulo.... en efecto yo diria que su sonido navega entre las grandes epopeyas vocales, algo operisticas y teatrales, con fondo musical que va desde pinceladas jazzys a la opera rock no se tipo Meat Loaf y algo de Metal progresivo actual. Un album muy bien producido, compuesto en base a una atmosfera de drama Ghoteriano llamado FAUST.
El album comienza con un preludio relatado por Mario Bertasa que te adentra en lo que va a suceder a continuacion... el viaje de Faust acompanyado de la bella Bellatrix... algo se avecina y no es nada mas ni nada menos que el tema baladistico "BELLATRIX" donde con fondo de piano y colchon mellotronico se introduce la voz melodiosa casi operistica de los cantantes que aparecen en esta obra teatral basada en la famosa FAUST.. 
"MEFISTOLE" es un tema que mezcla el Neo con el Metal Progresivo, con intermezzos de bellos pasajes con teclado y guitarra y cantado por la voz gritona de Davide Ferrari,... llega "IL CASTELLO" un tema alegre y sinfonico con un toque de guitarra que trasmite mucha emocion, con teclados a lo IQ y final con organo, "FAUST" el tema que da nombre al album es un tema epico donde aparece el personaje de Pater Estaticus interpretado por Giorgio Sala,... "LA NEVE BALADA" es cantada por Silvia Semperboni, con una voz dulce y ensonyadora, "FINALE" acaba con el relato de Mario Bertosa en medio de una musica pastoral llenos de teclados, clarinete y piano. En definitiva 44 minutos de buen rock teatral progresivo.
En definitiva un buen album para quien guste de las operas rock, de las obras conceptuales, de la vocalizacion italiana, de lo epico, etc... Influencias... podriamos encasillarlos junto a PFM, Le Orme, y algo de Genesis y Dream Theater.

Saludos all'italiana

 

GATES OF DAWN

http://homepage2.nifty.com/gdawn/HTML/Italynew6.htm

昨年デビューの新人。Faustをテーマとしたロック・オペラですが、このバン ドもレベルが高い。叙情性とドラマチックさ、そして若干のメタル風味のバラン スが素晴らしく、Faust(キーボーダーですがカンタウトーレ風に歌います)や Mefistofele(こちらは濁声のややメタル風)などの役柄のVocalistの歌唱力も 抜群!完成度ではCastello di Atlanteより上なのでは?

http://homepage2.nifty.com/gdawn/HTML/Top002.htm ci siamo classificati quindicesimi in questa particolarissima classifica...

 

 

RAINBOW'S END

http://www.asahi-net.or.jp/~mq4y-nkmt/oto/cdreview14.html

いやはや、Faustの「Minstrel」だと思ったら逆だって。新しいし、イタリア盤みたいだしおかしいなとは思っていたんだけど、最近注意力極度に散漫。まぁ、災い転じて福を為すつーか結果的にはひさびさの「あたり」です。ゲーテの「Faust」?のオペラだそう(雰囲気ね、イタリア語わからんし)ですが、ミラノ系だからかあんまりイタリア臭くなくてサラっとした感触。最後のFaustMargheritaの掛け合いがぐぐっと良さげですが、意味わからんから辞書買ってこようかな。

 

 

M&M MUSIC PROGRESSIVE ROCK

http://www.mandmmusic.com/catm.html

Minstrel plays Italian prog with an emphasis on vocal oriented songs backed by solid musicianship. The music has instrumental sections and plenty of improvisation but they tend to be based around vocal compositions This disc should be of interest to a wide variety of Italian fans. Faust is a year 2000 release on the Kaliphonia label. 

 

 

PROGLANDS.COM by Denis_t 01/2004 Proglands.com, All rights reserved 

http://www.proglands.com/search_tool.php3?action=viewgroupe&idgroupe=3633&viewcd=13027#viewcd


Second release, first CD from MINSTREL, this time the quintet is inspired by the work of the master Goethe, they has simply called the CD 'Faust'. The Characters and the Narrator are interpreted by 4 excellent singer, from with a female singer and Mauro Ghilardini himself, they all do their task with all their heart. Here is some words from a band's é-mail; 'As a matter of fact, two different style are mixed here: Opera and Progressive-rock. For the Opera, we use these forms; the Leitmotiv, the Fugato and the Recitativo, and above all the so called ‘all’italiana’ long melodic line, which show the sounds of the Italian Language and helps the singers to interpret the characters. While from Rock music we made our best tonal possibilities, the odd tempos and the strong musical effect such a kind of music we offers. The aim was to compose a sort of descriptive, theatrical music, with deep cultural origins but quite easy for the listener'. In fact, the music is 'conceived like a short rock-opera in two parts, with a Prelude and a Finale' and mostly turn toward an easy-going and very rockish progressive-rock offshoot, even sometime gothic hard-rock, and what they called themself '`all’italiana’ long melodic line'. To me it's only another excellent recording like the Italian's proggers know to do it, with a excellent line-up of signer. What a nice song is 'Bellatrix'. Bravo :-) 

 

 

PROGRESSIVEEARS.COM by Jonathan Pine 04/04/2004

http://www.progressiveears.com/   (vedi Reviews/Album Reviews/M)

Progressive Rock sung in Italian? Well … why not?
I used to associate this language with bel canto, the huge shape of Luciano Pavarotti or with the well-known pop song, ”Senza una donna” (Without a Woman) by Zucchero Sugar Fornaciari.

Nevertheless, “The man who never alters his opinion is like standing water, and breeds reptiles of the mind.” * Having listened to Faust I reject the above mentioned stereotype. 

Faust is the most famous play of Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832). This is a classic tale about humanity’s search for the meaning of life and the struggle against destructive desires (the main character- Dr Faust sells his soul to the Devil-Mephistopheles for power over physical world).

Goethe’s masterpiece inspired many, incl. Franz Liszt, Gustav Mahler, Wolfgang Amadeus Mozart, Franz Schubert, Ludwig van Beethoven and …Minstrel.

This Italian band comprises:
Mauro Ghilardini (vocals, piano and keyboards), Michele Savoldelli (guitars), Marco Fiorina (bass), and Gianpaolo Pasini (drums). Several guest artists also appeared on the album: Giuseppe Peracchi (clarinet), Mario Bertasa (narrator), Davide Ferrari (Mephistopheles), Giorgio Sala (Pater Ecstaticus: The Ecstatic Father), and Silvia Semperboni (Margaret).** 

Musically, the style presented on this album can be labeled as Progressive Rock Opera. Rock operas, as you remember, were born in the late 60s and flowered in the 70s. The most famous works of the genre are: The Who, Tommy (1969); Tim Rice and Andrew Lloyd Webber, Jesus Christ Superstar (1971); Genesis, The Lamb Lies Down on Broadway (1974); and Pink Floyd, The Wall (1978).

The text of this rock opera, so called libretto, is an adaptation of Goethe’s masterwork divided into two parts, a Prelude and a Finale. 

The music contained on Faust creates an emotional, intriguing and uneasy atmosphere being more than relevant to the dramatic events.*** Returning musical themes emphasize the action perfectly. The production is very good. Lots of long instrumental passages, passionate, harmony vocals, impressive guitar solos and outstanding keyboard work also characterize this album. Moreover, beautiful and catchy melodies make the music quite accessible. However, if you are not accustomed to Italian, the CD needs to be listened to several times to fall in love with it. It's difficult to choose favorite tracks here as I get pleasure from listening to the album as a single entity. 

Overall, an immensely satisfying concept work. 


* Blake, Proverbs of Hell

** At present Arrigo Magli is also a member of Minstrel (piano, keyboards), although he did not participate in the recording of Faust. 

*** One can find the English translation of the lyrics of the release on the bands website 

 

HMPORTAL.IT by Federico -Jon- Spinsante 11/05/2004

 
http://www.hmportal.it/modules.php?name=Reviews&rop=showcontent&id=2855

VOTO: 80

Tecnica  

Songwriting  

Produzione  

Innovazione  

Gentile, leggiadro e di classe il Faust dei Minstrel. L'opera di Goethe viene riletta in un disco così soffice che ai primi ascolti non si fa quasi notare, per poi insinuarsi piano piano, ammaliando senza malizia, e convincendo grazie ai forti mezzi creativi e tecnici. La musica è un prog rock vellutato, a tratti minimale, venato di striature proprie del prog-metal, particolarmente nella chitarra e specialmente in qualche solismo (ma in questo caso di buongusto - frecciatina -). L'impostazione è quella di un'opera teatrale: cantato in prosa italiana che ricorda i sempre nostrani Fiaba, diversi interpreti si alternano a recitare la propria parte intorno al protagonista che resta ovviamente Faust. Il disco, dall'artwork pulito alla concretezza che pervade ogni nota e parola, dà un'idea di candore ed essenzialità, come se le uniche cose a contare fossero la musica ed i testi, nient'altro serve e nient'altro troverete; le piccole introduzioni tra una canzone e l'altra provvedono a creare l'impalcatura per la scenografia, la musica fa da attore e palcoscenico, ed il pubblico siamo noi. Possiamo assistere a tutte le scene o passare al capitolo successivo, questo teatro interattivo mantiene sempre vivo l'interesse nello spettatore, tranne forse quando verso la fine della title track si entra in una zona leggermente dispersiva, l'occasione per alzarsi dal seggiolino e sgranchirsi le gambe magari, con un occhio su La Neve e pronti a tornare per godersi il "gran" Finale. 
Un lavoro fresco, curato e voluto in un certo modo, a prima vista incompleto o eccessivamente stilizzato, come il nero perso nel bianco della copertina. Ma poi guardando bene è proprio quel bianco a catalizzare l'attenzione sul disegno, ed è con questa stessa alchimia che tutto il lavoro diventa interessante: una struttura incisa nel bianco e per questo esposta a 360°, ma da qualsiasi punto la si guardi ci saranno soltanto contorni netti su un'anima solida, importante quanto basta per poter essere considerata matura e riuscita sotto ogni aspetto.

Il nulla ecco ora invito ad ascoltare, con questa nostra silente commedia, unica cosa che l'arte può dare.

 

PROGVISIONS.NET by Alfonso Algora - July 2004

English language: http://www.progvisions.i12.com/main/reviews_ko_uk.htm

(Ratings:  Poor,  Average,  Good,  Very good,  Excellent !!!)

Every Law has a loophole progVisions only reviews albums released during the year in course or the year before. But this album –released in 2000- has been sent to me by the band this year, and I think I´d be disrespectful to the band if I don´t review it. In the same way I think it´s a charity to break the rule because the album is a masterpiece.

“Faust” is the second album of this band that comes from metal world and achieved good reviews with the debut album “New Life” (97), influenced by English neo. Now this quartet formed by Marco Fiorina (bass), Mauro Ghilardini (keyboards and piano), Gianpaolo Pasini (drums), and Michele Savoldelli (guitars) focuses on the heritage of Italian progressive rock in order to release an immortal album, like Goethe.

This conceptual album consists of six tracks and an intro. There are five characters-singers (Mario Bertasa (narrator), Mauro Ghilardini (Faust), Davide Ferrari (Mephistophele), Giorgio Sala (Pater Estaticus), and Silvia Semperboni (Margaret))

After the “Preludio” (1:20), only spoken, the album starts with “Bellatrix” (5:28) and there we´ll find beautiful acoustic guitars and Mauro´s operatic voice. Every lyrical elements of Italian progressive rock are collected here, even in the final nice guitar solo. “Mefistofele” (8:55) starts with an instrumental development that reminds me of bands like Le Orme or Quella Vecchia Locanda. Pasini´s frantic drums contrasts with Mauro´s voice as the keyboards creates a classical atmosphere and Savoldelli takes nice notes from his guitar. Around the middle of the track Mellotron´s sounds forms a web, and over that web there´s an amazing interplay between guitars and keyboards. Finally we´ll find some metal guitars along with Ferrari´s voice and some “satanic” choruses. “Il Castello” (6:52) begins in a soft way but suddenly guitar cuts the atmosphere creating an ambient that reminds me of Marillion´s “Chelsea Monday”, with some classical sounds (harpsichord). “Faust” (9:49) shows power and lyricism at equal shares, with lots of elements taken from Italian progressive rock but also with the melody of English neo in guitars and keyboards solos. But where we´ll notice the melody at its best is in “La Neve” (7:52), a sort of ballad in crescendo that makes the listener´s hair stand on end. The vocal duet between Silvia Semperboni and Mauro Ghilardini is wonderful. The narrator returns in “Finale” (4:17) but this time his voice is wrapped by a nice piano and the clarinet played by Giuseppe Peracchi.

I suppose somebody still think that after Le Orme, Banco, or C.A.P. there´s no quality in modern Italian prog rock. Well, it´s up to them. But Minstrel proves that not only Le Orme is the only interesting band in current Italian prog rock. There are bands that hold the flame of the style giving some varnish of new ideas.

If you like lyrical Italian prog rock (Allusa Fallax, New Trolls, or even Banco) this album is for you. Anyway if you have sensibility, this album is also for you.

Rating:

Spanish language: http://www.progvisions.i12.com/main/reviews_ko_es.htm

(Las calificaciones:  Malo,  Regular,  Bueno,  Muy bueno,  Excellente !!!)

Quien hace la Ley hace la trampa… digo esto por si alguien me recuerda que en progVisions solo hacemos críticas de discos editados en el año en curso y en el año inmediatamente anterior. Este álbum me ha sido enviado este 2004 y me parecería una falta de respeto no criticarlo... además, como veréis... el que se conozca este pedazo de obra maestra entre la comunidad prog bien vale quebrantar una regla.

“Faust” es el segundo álbum de esta banda que proviene de mundos más metálicos y que ya cosecharan buenas críticas con su primer trabajo “New Life” (97), más influido por el neoprogresivo inglés. Ahora este cuarteto formado por Marco Fiorina (bajo), Mauro Ghilardini (teclados y piano), Gianpaolo Pasini (batería), y Michele Savoldelli (guitarra) se centran en la tremenda herencia del rock progresivo de su país para ofrecernos un álbum inmortal, como la obra de Goethe.

Para ello nos ofrecen un disco conceptual con seis temas más una introducción en la que aparecen cinco personajes (Mario Bertasa (narrador), Mauro Ghilardini (Fausto), Davide Ferrari (Mefistofeles), Giorgio Sala (Pater Estaticus), y Silvia Semperboni (Margarita))

Tras el “Preludio” (1:20), solo narrado, arranca la obra con “Bellatrix” (5:28) y unas bellísimas notas de guitarra acústica y una voz cuasioperística de Mauro. Todos los elementos líricos del rock progresivo italiano los tenemos aquí, incluso en el precioso solo de guitarra final. “Mefistofele” (8:55) comienza con un desarrollo instrumental que recuerda a bandas como Le Orme o Quella Vecchia Locanda. El trepidante ritmo de la batería de Pasini contrasta con la voz de Mauro mientras los teclados crean una ambientación muy clásica y Savoldelli saca buenas notas de su guitarra. Hacia la mitad del tema los sonidos de Mellotron forman una red sobre la que se desarrolla un memorable interplay entre guitarra y teclados hasta que al final podemos atisbar algunos guitarrazos metálicos acompañando la voz de Ferrari y unos coros “satánicos”. “Il Castello” (6:52) comienza de forma trepidante y rapidamente se corta con la guitarra, creándose un tema muy tranquilo de atmósferas Marillionianas (me viene a la cabeza “Chelsea Monday”) a ratos salpicado por toques clásicos con unos teclados que suenan a clavicordio. “Faust” (9:49) muestra fuerza y lirismo a partes iguales, con muchos elementos del progresivo italiano pero también ese componente melódico del progresivo inglés que se traduce en exquisitos solos de teclados y guitarra. Pero donde el concepto melodía se muestra en mayor plenitud es en “La Neve” (7:52), una especie de balada in crescendo que pone los pelos como escarpias por momentos. El dueto entre Silvia Semperboni y Mauro Ghilardini es impresionante. El narrador vuelve en “Finale” (4:17) solo que esta vez su voz se arropa con un precioso (insisto, precioso) piano al que se le une el clarinete de Giuseppe Peracchi.

Supongo que alguno dirá que nada como el material de Le Orme, Banco, o C.A.P. Pues muy bien, allá ellos. Pero Minstrel muestran que no sólo bandas antiguas como Le Orme son capaces de mantener la calidad del progresivo italiano sino que también hay bandas nuevas que cogen la antorcha del progresivo transalpino dándole un brochazo de barniz de nuevos sonidos.

Si os gusta el progresivo italiano más lírico (Allusa Fallax, New Trolls, o los propios Banco) este disco es para vosotros y... no, de ninguna manera. Si os gusta la Música y tenéis un mínimo de sensibilidad este disco es para vosotros.


Las calificaciones:                                          

 

 

ESCURSIONI MUSICALI di Francesco Fabbri - Agosto 2004

http://francescofabbri.firenze.net/minstrel/

Il monicker Minstrel non mi era ovviamente sconosciuto, essendo il gruppo attivo già dal 1991, ma confesso che finora non avevo mai avuto l'occasione di ascoltare alcunché del combo bergamasco. E alla verifica pratica devo ammettere che mi ero perso qualcosa di importante, poiché la valenza musicale - e più in generale artistica - di questo "Faust" è assolutamente degna di nota.
Il progetto, vera opera teatrale che rilegge Goethe ma cita anche Shakespeare, appare infatti come il frutto di un lungo lavoro svolto da musicisti tecnicamente preparati e affiatati. Nell'arioso concept, dunque, nulla è lasciato al caso, ed è un grande piacere lasciarsi incantare  dalle molteplici invenzioni che si susseguono. Benché più correttamente identificabile come un unico corpus, il disco reca dei titoli che in qualche modo segnano alcune peculiari svolte emozionali. Dopo un "Preludio" recitato (accostabile a Pholas Dactylus e Gruppo d'Alternativa), si entra nel vivo con le azzeccate interazioni fra chitarra acustica, organo e clarinetto di "Bellatrix": subito notevole il cantato del tastierista Mauro Ghilardini, cui è affidato il ruolo del protagonista, mentre la sapiente chitarra di Michele Savoldelli irrompe nella seconda parte. La lunga "Mefistofele" inizia con intelligenti dissonanze pianistiche, poi gli ottimi dialoghi fra tastiere e chitarra rivelano quel gran senso della melodia che, in assoluto, costituisce forse la migliore prerogativa dei Minstrel. Epico e stentoreo il confronto fra Faust e Mefistofele, quest'ultimo assai bene interpretato dal rapace Davide Ferrari, ovvero il Faust...o Leali della situazione. Un veloce e classicheggiante riff di chitarra elettrica contraddistingue "Il Castello", insieme a pregevoli evoluzioni sinfoniche, mentre nei quasi dieci minuti della title-track viene raggiunto il climax in chiave enfatico-drammatica, visti i molteplici interventi dei vari personaggi. Si allenta opportunamente la tensione con la più eterea "La Neve", dove ancora una volta spiccano le maiuscole capacità armoniche del gruppo: i dialoghi vocali sono incastonati alla perfezione nel tessuto strumentale. Il bel "Finale", narrato, chiude il cerchio di un concept a lieto fine, ma in cui il languore malinconico permane dietro l'angolo, come in tutte le cose della vita.
Ideale è il bilanciamento tra le rilassate frazioni acustiche e le aggressive porzioni elettriche; inoltre, pur non rinnegando la gloriosa tradizione prog italica degli anni '70, e anzi appartenendovi orgogliosamente per quanto concerne il succitato aspetto melodico, "Faust" sfugge a troppo precise canonizzazioni di genere e derivazioni da gruppi particolari, e questo è certo un bene. Dunque nessuna critica da muovere, né suggerimenti per il futuro: solo un plauso sincero e del tutto meritato. E ora attendiamo con ansia la rielaborazione di Moby Dick, che la band sta ultimando.

 

 

DAL FORUM DI "BERGAMO METAL" di Davide Trovenzi 04/09/2004

http://www.bergamo-metal.too.it/

Il viaggio: tema ricorrente nella vita di un uomo, una delle caratteristiche proprie degli esseri umani, viaggiare, scoprire, conoscere ci rende umani e rende la nostra umanità particolare... la fantasia è ricerca, questa ricerca è vita... Il tema dell'album è proprio questo e questi giovani musicisti lo affrontano appropriandosi con maestria della vicenda del Faust che era attuale già quando fu composta da Goethe ed è attuale oggi, non un tema sui cui fare facili argomentazioni se non si vuole scadere nella più mera retorica, un tema approcciato in una maniera originale per una rock band che si definisce progressive.Il Faust è una vera e propria opera teatrale, tranquillamente rappresentabile e recitabile, la musica accompagna i testi cantati da diversi interpreti. La musica è varia, ariosa, non soffoca le composizioni come usano fare molti loro colleghi progster ma sottolinea fedelmente i passaggi salienti dell'opera, è un collage di generi, senza limiti, come chi ricerca e viaggia dovrebbe fare, è il giusto sfondo (o scenografia per usare un termine teatrale) per approcciare a livello lirico la storia meravigliosa e terribile di Faust. Ecco, le parole sono semplici nella loro importanza, parlano di un uomo in particolare ma un uomo di carattere universale, un uomo che potrebbe essere chiunque, che è completo e incompleto allo stesso tempo, calato in quella semplice tragedia che ricorda la visione di Pascal della vita, un angelo nel fango che guarda le stelle per cercare di elevarsi da terra, la scelta del dialogo dona dinamicità al racconto e i pochi monologhi sono in grado di caratterizzare il momento e il personaggio specifico, bellissima la prova di Faust e di Mephistopheles, molto sentita e ben interpretata. Ma la peculiarità di quest'opera è che questo disco in sè rappresenta un viaggio, un cammino di conoscenza che i Minstrel propongono all'ascoltatore, un cammino a tratti piacevole a tratti brusco, ma un qualcosa di assolutamente formativo e appagante, al termine del racconto si ha la consapevolezza di aver vissuto un'esperienza di maturazione, di coltivazione personale e non solo di aver ascoltato delle note. E questo cammino che ci propongono i Minstrel è sempre affascinante e emozionante, composto da molteplici sentieri percorribili lungo le tracce che compongono il Faust. Cambiano con noi le emozioni che questo disco ci può dare di volta in volta. E questo per chi ha sete di conoscenza, per chi ha voglia di scoprire nuove cose è assolutamente meraviglioso."

 

 

THE DUTCH PROGRESSIVE ROCK PAGE by Dave Sissons  (CD REVIEWS 2004: VOLUME 46) 

http://www.dprp.net/reviews/200446.html#minstrel

Minstrel - Faust 

Tracklist: Preludio (1:20) Bellatrix (5:28) Mefistofele (8:55) Il Castello (6:52) Faust (9:49) La Neve (7:52) Finale (4:17)

Warning! Warning! Rock Opera Alert!

Yes friends, this CD (first released in 2000, but receiving wider distribution via Kaliphonia) contains a full-blown opera based on Goethe’s classic Faust. I know this may be enough to put off some of you, but this is a particularly well-handled example of the genre, and if you can appreciate the (beautiful) Italian vocals, there is much to enjoy here. The minimalist cover belies the CD’s contents, with lushly arranged music and a booklet including the full libretto. (English speakers can access an adequate translation on the Minstrel website, which should enhance your enjoyment and conveys at least the main elements of the story – if some of the finer poetry is lost in the process).

Minstrel is a tight little band, with the emphasis laid squarely on classical melodies, operatic vocals and rocking guitar solos. They employ three guest vocals to breathe life into the various roles, but whilst all are good, none are better than Minstrel’s own Mauro Ghilardini who is superb in the title role. The opening song Bellatrix features an exquisite performance, which shows him at his best, high on drama and very operatic in nature, but not succumbing to the worst excesses of that genre. The music is gentle and romantic, with delicate acoustic guitars and subtle orchestration from the keyboards.

The whole work flows nicely from track to track, and I don’t want to pick out any favourites – you really must try to hear this from beginning to end - but I should point out that the prelude is entirely spoken, with no music at all and therefore non-Italians will want to skip this. The finale sees the return of the narrator, but this time he is accompanied by some pleasant, gentle music, making for a nice low-key conclusion to the piece.

I own several CDs by Neo-Classical / Speed / Power Metal bands, like Stratovarius, Gamma Ray or Angra, being drawn in by the classical melodies and pompous keyboard driven arrangements, but I’m always disappointed by the unrelenting pounding of the double-bass drums, the lack of light and shade, and the overpowering, ego-fuelled widdly-widdly guitar solos. I always find myself wishing they’d trim back some of the excess, add more variety and subtlety, in short – become a little more like prog rock bands.

Minstrel is, it turns out, the band I’ve been waiting for. Michele Savaldelli plays neo-classical solos with remarkable restraint, having all the technique but none of the arrogance and bluster of so-called “masters” (Mr Malmsteen please stand up). Gianpaolo Pasini provides powerhouse backing on the drums, but always knows when to step off the gas. The whole piece is thoughtfully constructed, with plenty of contrasting sections, and includes some nice clarinet from Guiseppe Peracchi for that added authentic orchestral touch. Like traditional operas, the story is conveyed by sung dialogue and I find that the passionate delivery is compelling, despite not understanding the lyrics without resorting to the translation.

I found this CD to be highly enjoyable (perhaps not so surprising given my penchant for Italian Prog) and, whilst it won’t appeal to everybody (I once read a critic who dismissed the entire Italian prog scene as “overblown, operatic twaddle”) I am happy to recommend this to Symphonic prog fans. I am looking forward to the promised interpretation of Moby Dick, which is supposed to be in the pipeline.

Conclusion: 8 out of 10

 

 

MUSICA INSTRUMENTAL CONTEMPORANEA ENCICLOPEDIA by Joaquín Otermin - Octubre 2001

http://perso.wanadoo.es/asha19/minstrel.htm

MINSTREL: "FAUST" 

Mientras en UK se van repitiendo una y otra vez las mismas fórmulas (salvo maravillosas excepciones) Suecia y sobre todo Italia nos siguen sorprendiendo continuamente con bandas innovadoras, originales y de enorme calidad. Y no es que estos Minstrel hayan explorado un nuevo camino o se hayan adentrado por vías alternativas ni mucho menos, pero si con enorme originalidad más aún si adelantamos que Faust no es sino una ópera-rock.

La banda está formada por Mauro Ghilardini (voz principal y teclados), Michele Savoldelli (guitarra), Marco Fiorina (bajo) Gianpaolo Pasini (batería) y Giuseppe Peracchi (clarinete). Faust es una ópera-rock dividida en dos actos, con un preludio y un final que nace de la obra dramática goethiana. Supongo que todos en mayor o menor medida conocemos la historia de Fausto y Mefistófeles por lo que omitiré el argumento y me adentraré en la parte musical. 

Lo que más llama la atención son las voces (aunque tratándose de un grupo italiano esto no debería de sorprendernos ya), aquí no hay un acercamiento a los tonos operísticos tipo, Francesco Di Giacomo, ni voces líricas (Allusa Fallax Metamorfosi) sino que estamos hablando de tenores en su estricto significado musical. La mayor parte de las voces corren a cargo de Mauro Ghilardini, que interpreta a Faust. El resto de los cantantes son Davide Ferrari (Mefistófeles), Gioigio Sala (Peter Estaticus) y Silvia Semperboni (Margarita).  

Las voces , afortunadamente, son en italiano, salvo una pequeña parte en inglés y que está extraída literalmente del soneto de amor número 39 de Shakespeare y otra en alemán de la última escena de la obra de Faust original de Goethe. En el libreto del CD se nos presentan los temas como si de una obra de teatro se tratará junto con descripciones de lo que hacen los artistas en cada momento y quien entra y sale de la escena.

El disco se abre con Preludio (1:20) donde un narrador, sin música de fondo, nos introduce en la historia. A continuación sigue Bellatrix (5:28) basado en  una suave guitarra acústica sobre sintetizador acompañando a la voz, dulce y pastoral. Al final del tema la entrada de una melódica guitarra eléctrica, el bajo y  batería nos introduce al siguiente tema Mefistofele (5:20) el mejor momento del disco. Tras una entrada tranquila, el sonido adquiere aires más hard y la voz de Mauro Ghilardini nos deja clavados al asiento tanto por los tonos que alcanza como por su enorme lirismo, mientras bajo y batería se doblan y superponen, asemejando casi al sonido de un doble bombo, con un precioso intermedio lleno de melodía en crescendo. El final del tema, unido junto con il Castello (6:52), es un “diálogo” entre Mefistófeles y Faust donde las voces nos enganchan a la obra ya completamente.  El segundo acto comienza con Faust (9:49) y lo que distingue todo este tema y el siguiente son los continuos diálogos entre todos los vocalistas como si de un pulso se tratara a ver quien puede sorprendernos más. La música va adquiriendo progresivamente más dureza y a veces la base rítmica nos puede recordar a Dream Theater  e incluso los últimos Maiden. La Neve (7:52) comienza de nuevo tranquilo, para alcanzar la etiqueta de ópera literalmente, todos los personajes comparten escena apareciendo por vez primera Silvia Semperboni dando un toque de dulzura con su preciosa voz. Para terminar Finale (4:17) con los últimos versos del narrador acompañado solo de  piano finalizando la historia.

Un trabajo totalmente recomendable a todos aquellos con debilidad por el progresivo italiano y quienes gusten de soplos de aire fresco.

 

 

RUCKERT.SPLINDER.COM by Ruckert - Giovedì, 19 Gennaio 2006 

http://ruckert.splinder.com/post/6899943

Minstrel: Faust

“Ogni storia è un piccolo viaggio” 

L’arte talvolta è abitata da miti ricorrenti, che, incontrando sensibilità nuove e differenti, lungo archi temporali lunghissimi, riescono a rinascere di continuo sotto nuove vesti, mantenendo nel contempo alcuni tratti peculiari. Un celebre esempio può essere individuato nel racconto di Don Giovanni, ma altrettanto centrale nella cultura europea può essere considerato il Faust. Gli esempi letterari che hanno contribuito a mantenere viva e attuale la sua mitologia sono infatti innumerevoli e su tutti spicca il nome di Goethe Viene da chiedersi il perché della longevità di un’immagine come quella del Faust, . Non so se ho la capacità di fornire una risposta adeguata, posso solo provarci. Credo che il fascino di questa storia risieda nella capacità di intrecciare alcuni temi che ancora oggi mantengono misteri e interrogativi. La vita, l’amore, la morte sono alcuni di questi argomenti che indubbiamente fanno parte della ricerca dell’uomo, una ricerca senza fine che costituisce la struttura portante, la chiave di volta delle incertezze umane. 

In questo caso troviamo una lettura musicale del Faust concepita da un gruppo rock-progressive italiano: i Minstrel. Però a questo lavoro, pubblicato nel 2000 dall’etichetta milanese Kaliphonia, sta alquanto stretto il solo aggettivo “musicale”. Infatti il disco è stato realizzato con una logica progettuale più ampia, in quanto pone accanto alla musica il teatro, la rappresentazione. Abbiamo così accanto alla musica, sezioni recitative ed una costruzione concepita per essere vista dal vivo. Faust è dunque una vera e propria opera musicale introdotta da un preludio, strutturata in due atti e conclusa da un finale. Un concept album complesso per fonti d’ispirazione ed obiettivi dei musicisti. Un progetto che forse si potrebbe pensare ambizioso, ma che tutto sommato è riuscito. La ragione, credo, deriva dalla purezza degli intenti. L’ascolto fa capire chiaramente che i Minstrel hanno costruito questo lavoro con cura e amore secondo logiche slegate da una concezione di mera mercificazione della musica e derivanti semmai da una sincera e vitale passione non solo musicale, ma di più ampio respiro. Con questo disco, inoltre, il gruppo bergamasco riesce a comunicare il grado e l’importanza della comunione umana e artistica tra i musicisti. Si mostrano così con evidenza i valori delle differenti esperienze personali dei componenti della band, a partire da Mauro Ghilardini (voce, tastiere, piano) che contribuisce con la sue conoscenze maturate in ambito classico, mentre gli altri elementi del gruppo rappresentano l’ingrediente più smaccatamente rock. Sotto questo profilo siano pienamente in presenza di atmosfere progressive, delineate da prolungate, ma ben misurate, digressioni strumentali nella quali spicca frequentemente la chitarra elettrica di Michele Savoldelli. A riguardo credo che sia importante mettere in luce che i Minstrel hanno il merito di non cadere nel vizio di “suonarsi addosso”, abitudine talvolta riscontrabile in ambito progressive. In questo caso invece il rischio dell’autoreferenzialità è scongiurato grazie alla capacità dei musicisti di saper valutare sapientemente gli ingredienti della musica, secondo logiche ed equilibri studiati con attenzione. Bisogna riconoscere che non era facile. Così l’ascolto riesce ad essere evocativo tanto delle tematiche letterarie di riferimento, quanto della passione dei musicisti, i quali sono riusciti a creare una musica spuria fra passato e presente che merita un ascolto curioso capace di ripagare stimolando l’immaginazione. 

Stelle: 4/5 

 

MUSIC EXTREME BUENOS AIRES ARGENTINA - ISSUE February 2005

http://www.musicextreme.com/cd0502b.htm

Minstrel: Faust

Pure good taste and virtuosism is what you will find on this album by the italian band Minstrel. Their music is on the tracks of pure progressive rock with a lot of emphasis on melodies and multiple arrangements. Here the orchestrating keyboards are essential to reach the superb feeling that the compositions have. And they have achieved this opera in 2 acts that shows all that they are capable of doing with their instruments. I have to remark that the band has the help of really good interpreters here to do the vocals that also deliver incredible melodic lines that fit perfectly the mood of the compositions. The lyrics are in italian and that gives a special feeling to the music. There are some powerful guitar riffs that add a lot of power to the music while doing some arrangements and solos with pure virtuosism. It would be really great to see this opera performed in a theater some day with all this great musicians. Superb musicianship that always surprises with its good taste and heartful music.

 

 

DISTRIBUZIONE INTERNAZIONALE CD "FAUST"

http://www.gft-cyclops.co.uk/gft/progm.html

http://www.btf.it/

http://www.missingpiece.net/

http://www.undergroundsymphony.com/kaliphonia.htm

http://www.freesonrock.com/fr/prog/prog_m.html

http://www.tclimports.com/MIN-MOI.html

http://www.kinesiscd.com/

http://space.tin.it/musica/massorla/page3.htm

http://www.osmind.com/osmPage21.html

http://www.synphonic.8m.com/country/italy.htm